Calcolatore (non-HDL): Colesterolo non HDL

Quando ricevi gli esiti delle analisi del sangue, è probabile che i tuoi occhi vadano subito al valore del colesterolo totale. Subito dopo, magari, dai un’occhiata all’HDL, quello che viene definito “buono”.
Ma c’è un dato che raramente viene spiegato al paziente — eppure è uno dei più importanti in assoluto per capire il tuo vero rischio cardiovascolare: si chiama colesterolo non-HDL.

Questo valore, ancora poco conosciuto dal grande pubblico, è in realtà uno dei migliori predittori del rischio aterosclerotico.
Ciò che lo rende così utile è il fatto che comprende tutte le forme di colesterolo “cattivo”, ovvero tutte quelle particelle potenzialmente dannose escluse le HDL.

In parole semplici: è il colesterolo totale meno quello buono.

E quindi ti dice esattamente quanta parte del tuo colesterolo è “non protettiva”.

In particolare, il colesterolo non-HDL tiene conto delle LDL, VLDL, IDL e delle lipoproteine aterogene piccole e dense: proprio quelle più coinvolte nell’accumulo viscerale, nell’infiammazione cronica e nella formazione delle placche arteriose.

È quindi il valore ideale per chi vuole davvero capire se il proprio profilo lipidico sta diventando un rischio nascosto.

Dott. Ruben Domenighini

DIETISTA NUTRIZIONISTA

Nutrizionista esperto in prevenzione cardiovascolare, dimagrimento e sport. 

Come funziona il calcolo del colesterolo non-HDL

Colesterolo non-HDL: la formula semplicissima da usare

Il calcolo del colesterolo non-HDL è tanto semplice quanto potente:

Colesterolo non-HDL = Colesterolo Totale – HDL

A differenza del classico valore delle LDL (che spesso viene stimato e non sempre misurato con precisione), questo calcolo è diretto, affidabile e non soggetto a troppe variazioni metodologiche.

Basta prendere i dati che hai già dal tuo referto — colesterolo totale e HDL — e fare una semplice sottrazione.

Per esempio:

  • Colesterolo totale: 220 mg/dL

  • HDL: 50 mg/dL
    → Colesterolo non-HDL: 170 mg/dL

Un valore così alto, per esempio, sarebbe già considerato al di sopra del livello ottimale, soprattutto se associato ad altri fattori di rischio come ipertensione, sovrappeso addominale o sedentarietà.


Quali sono i valori ideali del colesterolo non-HDL

Secondo le principali linee guida internazionali, e in particolare quelle europee per la prevenzione cardiovascolare, i valori desiderabili sono:

Rischio cardiovascolareColesterolo non-HDL ideale
Basso< 130 mg/dL
Moderato< 115 mg/dL
Alto< 100 mg/dL
Molto alto< 85 mg/dL

È facile notare come le soglie diventino più strette man mano che aumenta il rischio. Questo significa che più fattori hai (pressione alta, fumo, glicemia alta, obesità addominale…), più sarà importante mantenere questo valore sotto controllo.

Calcolatore Colesterolo non-HDL

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Colesterolo buono cattivo

Colesterolo LDL o colesterolo non-HDL?

Uno dei dubbi più comuni quando si parla di colesterolo riguarda la differenza tra LDL e colesterolo non-HDL. Molti pazienti pensano che siano sinonimi, o che si possa scegliere a quale dare retta. In realtà, anche se sono collegati, servono a scopi leggermente diversi — ed è fondamentale capire cosa significa ciascuno per la tua salute.

Partiamo dalle LDL, le cosiddette “lipoproteine a bassa densità”. Sono le particelle che trasportano il colesterolo dal fegato verso i tessuti periferici, e se presenti in eccesso possono accumularsi sulle pareti delle arterie, contribuendo alla formazione di placche. Non a caso sono definite “colesterolo cattivo”.

Tuttavia, esistono anche altre lipoproteine potenzialmente pericolose, come le VLDL (molto a bassa densità), le IDL e le remnant. Queste, sebbene meno note, possono essere altrettanto aterogene, soprattutto nei soggetti con trigliceridi elevati o insulino-resistenza.

Ed è qui che entra in gioco il colesterolo non-HDL.
Questo valore, infatti, include tutte le particelle che non sono HDL, ossia tutte quelle non protettive. Di conseguenza:

Colesterolo non-HDL = LDL + VLDL + IDL + Lp(a) + altri residui lipidici

In sintesi:

  • LDL è una parte del rischio.

  • Non-HDL è il quadro completo.

Per questo le linee guida moderne considerano il colesterolo non-HDL un indicatore più affidabile, soprattutto per chi ha trigliceridi alti, sindrome metabolica o diabete.

👉 Se nel tuo profilo lipidico le LDL sembrano nella norma, ma il colesterolo non-HDL è elevato, non sottovalutare il segnale. È un campanello d’allarme metabolico che merita attenzione.

Come abbassare il colesterolo non-HDL in modo naturale

Cambiamenti alimentari efficaci

Ridurre il colesterolo non-HDL non richiede per forza farmaci (salvo diversa indicazione medica), ma parte sempre dallo stile di vita.

Ecco alcune modifiche concrete che puoi adottare già da domani:

  • Riduci i grassi saturi: presenti in salumi, formaggi stagionati, burro, dolci industriali.

  • Aumenta fibre solubili: avena, legumi, verdure cotte, frutta intera.

  • Inserisci alimenti funzionali: olio extravergine di oliva, frutta secca, semi di lino, pesce azzurro.

  • Limita gli zuccheri semplici: merendine, bevande zuccherate, pane bianco.

  • Muoviti di più ogni giorno, anche solo 30 minuti di camminata rapida aiutano a ridurre i trigliceridi e migliorare il profilo lipidico.

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Conclusione: il tuo profilo lipidico merita ascolto, non paura

C’è un aspetto che accompagna ogni valore di laboratorio: l’ansia. Quando leggiamo un numero “fuori range”, è normale preoccuparsi. Ma spesso, ciò che serve davvero non è la paura, bensì la consapevolezza.

Capire cosa rappresenta il colesterolo non-HDL è un atto di prevenzione.
Non si tratta solo di fare una somma e ottenere un numero. Si tratta di guardare oltre l’apparenza, leggere tra le righe del proprio metabolismo, e iniziare a porre domande nuove.

Perché proprio io ho questo valore alto?
Cosa sta dicendo il mio corpo?
Cosa posso cambiare, concretamente, da oggi?

E la verità è che qualcosa si può fare. Sempre.
Una dieta più semplice e ricca di nutrienti, qualche abitudine migliore, meno sedentarietà, più sonno, meno confusione nel piatto.

E se il percorso ti sembra complesso, non c’è nulla di male nel chiedere una guida.
📍 Se vuoi capire come stanno davvero le cose nel tuo corpo, parti dal calcolo del colesterolo non-HDL, poi contattami: lavoreremo insieme per dare significato ai tuoi valori, al tuo stile di vita e ai tuoi obiettivi.

Il cuore, dopotutto, merita ogni attenzione.
E da un numero può iniziare un cambiamento.

Un caro saluto dal tuo Nutrizionista del Cuore!

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FAQ: Colesterolo non-HDL

Il colesterolo non-HDL include tutte le particelle aterogene, non solo le LDL. È quindi un indicatore più completo e affidabile del rischio cardiovascolare.

Significa che nel sangue sono presenti elevate quantità di colesterolo potenzialmente dannoso, e può indicare un rischio maggiore di infarto o ictus.

Si abbassa con uno stile di vita sano: dieta ricca di fibre, attività fisica regolare, riduzione di grassi saturi e zuccheri semplici.

 

Dipende dal rischio cardiovascolare. In generale, dovrebbe essere inferiore a 130 mg/dL, ma nei soggetti a rischio meglio sotto i 100 o anche gli 85 mg/dL.

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