Quando si parla di calorie in ricomposizione corporea, ci si riferisce a uno dei temi più controversi e affascinanti della nutrizione: come perdere massa grassa e guadagnare massa muscolare contemporaneamente. A differenza dei classici approcci “bulk” (aumento di peso) o “cut” (dimagrimento), la ricomposizione richiede una strategia molto più fine e precisa, soprattutto sul fronte calorico.

Molti pazienti si chiedono se serva mangiare di più o di meno, se si possa fare tutto insieme oppure se ci siano fasi distinte. Il problema nasce quando ci si affida a consigli generici o si seguono diete copiate da altri: ogni corpo è diverso, ogni partenza è unica, e le calorie in ricomposizione corporea vanno definite con precisione chirurgica. Ma niente paura: in questo articolo ti guiderò passo passo nella comprensione reale di cosa ti serve e come impostarlo, evitando false promesse e puntando solo a risultati concreti.

Quante calorie in ricomposizione corporea servono davvero?

Il bilancio energetico in ricomposizione

Il primo dubbio è legittimo: serve un surplus o un deficit calorico per la ricomposizione corporea? In realtà, nessuno dei due in senso estremo. La ricomposizione si colloca in un range molto stretto vicino al mantenimento, e lavora sfruttando la flessibilità metabolica, l’efficienza nutrizionale e gli stimoli allenanti. Non stiamo puntando a un drastico dimagrimento né a un forte aumento di massa: puntiamo invece a massimizzare l’efficienza del corpo nel ricollocare le risorse.

Per esempio, un paziente sedentario che inizia ad allenarsi potrebbe ottenere risultati anche con un apporto calorico di mantenimento: brucia più grasso grazie all’attività fisica e costruisce muscolo perché il corpo risponde allo stimolo. In un soggetto già allenato, invece, il margine si assottiglia, e bastano 100–200 kcal sopra o sotto il mantenimento per fare la differenza.

Calcolo delle calorie in ricomposizione corporea

Per stimare quante calorie servono, non basta una formula. Bisogna partire dal metabolismo basale (BMR), stimare il dispendio energetico giornaliero (TDEE), e considerare:

  • Tipo di allenamento (resistenza, forza, HIIT)
  • Composizione corporea attuale (massa grassa e massa magra)
  • Livello di stress e sonno
  • Età, sesso e ormoni

Un esempio pratico:

✅ Uomo di 75 kg, 20% massa grassa, allenamento 4x/settimana → TDEE = ~2.400 kcal
→ In fase di ricomposizione: tra 2.200 e 2.500 kcal/die
Con focus su proteine elevate (2-2,2g/kg), carboidrati medio-alti nei giorni di allenamento, e grassi controllati

Perché le calorie non bastano

Pensare solo in termini di numeri calorici è limitante. La qualità delle calorie, la distribuzione dei macronutrienti e il timing dei pasti fanno la differenza. Due persone con lo stesso fabbisogno calorico possono ottenere risultati opposti a seconda di come impostano l’alimentazione. Ecco perché parlare di calorie in ricomposizione corporea senza considerare il contesto è fuorviante.

Come distribuire i macronutrienti nella ricomposizione

L’importanza delle proteine nella ricomposizione corporea

Le proteine sono le vere protagoniste: aiutano a mantenere e costruire massa magra anche in assenza di surplus. Il fabbisogno proteico in ricomposizione si colloca tra 1,8 e 2,4 g/kg di peso corporeo, con l’obiettivo di stimolare la sintesi proteica dopo ogni pasto.

Distribuire le proteine lungo la giornata, per esempio 4-5 pasti da 25-35g ciascuno, è una strategia efficace. Attenzione: le proteine da sole non bastano se mancano carboidrati (per l’energia) e grassi (per la funzione ormonale).

Carboidrati: alleati insospettabili

Contrariamente a molte mode low-carb, nella ricomposizione corporea i carboidrati sono utili: supportano l’allenamento, limitano il catabolismo muscolare e favoriscono il recupero. Nei giorni di allenamento il loro apporto può aumentare, mentre nei giorni di riposo si può ridurre leggermente.

Un approccio comune è il carb cycling leggero, ad esempio:

  • Giorni ON: 4-6g/kg
  • Giorni OFF: 2-3g/kg

Grassi: non troppo bassi, ma calibrati

I grassi restano fondamentali per la produzione ormonale e l’integrità delle membrane cellulari. Tuttavia, un eccesso di grassi può compromettere il deficit necessario a mobilizzare il grasso corporeo. Una quota tra 0,8 e 1,2g/kg è generalmente sufficiente, con attenzione alla qualità: prediligi fonti insature e riduci i grassi trans e saturi eccessivi.

Immagine rappresentativa della misurazione della plica addominale

Errori comuni quando si parla di calorie in ricomposizione corporea

Pensare di poter fare tutto con l’alimentazione

Senza stimolo allenante progressivo, la ricomposizione non avviene. Serve un programma ben strutturato che alterni fasi di forza, ipertrofia e recupero. Solo così il corpo sarà “costretto” ad adattarsi in modo positivo.

Avere fretta o pretendere risultati visibili in 2 settimane

La ricomposizione non è una corsa a tappe, ma un processo costante e graduale. Possono servire mesi di costanza prima di vedere reali cambiamenti nella composizione corporea (misurabili con bioimpedenziometria o plicometria, non solo con la bilancia).

Usare il peso corporeo come unico indicatore

È un errore diffuso. In ricomposizione potresti perdere grasso ma guadagnare muscolo, e il peso restare invariato. È fondamentale affidarsi a parametri oggettivi, come le circonferenze, la forza in allenamento e le foto di confronto.

Domande frequenti sulle calorie in ricomposizione corporea

Devo contare sempre le calorie?

All’inizio può essere utile per educare l’occhio e capire le porzioni. Ma l’obiettivo è non dipendere dal conteggio, bensì imparare a riconoscere performance, segnali corporei, fame e sazietà.

La ricomposizione funziona anche se sono in menopausa?

Sì, ma richiede ancora più attenzione a stimolo muscolare, qualità del sonno, gestione dello stress e apporto proteico. Gli ormoni cambiano, ma l’adattabilità del corpo resta.

Posso fare ricomposizione senza palestra?

Difficile. Per ottenere risultati visibili serve carico progressivo, che a corpo libero non sempre basta. Anche semplici attrezzi a casa possono essere efficaci, se usati con criterio.

Conclusioni e fonti: cosa fare ora

La ricomposizione corporea non è una magia né un mito: è un processo realizzabile, ma richiede consapevolezza, costanza e una strategia personalizzata. Le calorie in ricomposizione corporea vanno impostate in modo preciso, adattato ai tuoi bisogni e obiettivi, e inserite in un contesto di allenamento, riposo e sostenibilità. Evita scorciatoie, diffida delle promesse facili e costruisci il cambiamento un passo alla volta.

🔍 Per approfondire, le linee guida utilizzate in questo articolo si basano su fonti come le posizioni ufficiali di ISSN (International Society of Sports Nutrition), le ricerche di Schoenfeld et al. e i dati di revisione sistematica pubblicati su PubMed.

👉 Se vuoi capire quante calorie servono davvero nel tuo caso specifico, puoi contattarmi per una consulenza personalizzata: analizzeremo insieme il tuo stile di vita, i tuoi obiettivi e ti fornirò un piano su misura.

Un saluto dal tuo Nutrizionista del Cuore!

Chi ha scritto questo articolo

Dott. Ruben Domenighini

Dietista Nutrizionista

Nutrizionista esperto in prevenzione cardiovascolare, dimagrimento e sport.

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Ruben Domenighini, dietista – Nutrizionista del Cuore

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