Quando si parla di polidatina, spesso la si associa al resveratrolo, molecola più nota e studiata. Ma la polidatina non è un doppione: ha caratteristiche proprie e può diventare un tassello importante in un puzzle di prevenzione a lungo termine. In questo articolo troverai spiegato in modo semplice a cosa serve, dove si trova e quanta assumerne.
Cos’è la polidatina e a cosa serve
La polidatina è una forma naturale del resveratrolo, più stabile e quindi meglio assorbibile dall’organismo. Significa che può restare attiva più a lungo, sostenendo diversi processi biologici.
I benefici che vengono più spesso associati alla polidatina riguardano:
- protezione cardiovascolare, perché contribuisce a ridurre lo stress ossidativo che danneggia cuore e vasi;
- azione antiossidante, simile a quella del resveratrolo ma più efficace per durata;
- supporto metabolico, in particolare nella regolazione di glicemia e lipidi.
Tuttavia, è importante chiarire: non esiste una sostanza “magica”. La polidatina può essere un alleato, ma solo se inserita in un contesto più ampio fatto di alimentazione sostenibile, movimento e ascolto del proprio corpo.
Alimenti ricchi di polidatina
Una domanda frequente è: dove si trova la polidatina in natura?
Le principali fonti sono:
- radice di Polygonum cuspidatum (una pianta asiatica da cui si ricavano anche estratti commerciali di resveratrolo e polidatina);
- in piccole quantità, uva e vino rosso;
- alcuni frutti di bosco, che contengono composti analoghi.
Detto questo, gli alimenti comuni che portiamo a tavola contengono più resveratrolo che polidatina. Per questo oggi si parla soprattutto di estratti o integratori, quando l’obiettivo è un dosaggio specifico e misurabile.
Ricorda comunque che la base resta la dieta complessiva: inserire frutta, verdura e alimenti vegetali è il modo più naturale per garantire un apporto costante di antiossidanti.

Dosaggio della polidatina: quanta al giorno?
Un altro dubbio molto cercato riguarda il dosaggio della polidatina.
La ricerca scientifica è ancora limitata, ma alcuni studi indicano quantità comprese tra 20 e 80 mg al giorno come possibili range di utilizzo in integratori.
È bene sottolineare due aspetti:
- il dosaggio va sempre adattato al contesto personale (età, stato di salute, farmaci in uso);
- non ha senso assumere polidatina se la base alimentare non è equilibrata.
Per quanto riguarda il momento di assunzione, molti studi la associano ai pasti principali, per migliorarne l’assorbimento e ridurre eventuali disturbi gastrici.
Nome commerciale e collegamento al resveratrolo
Un’altra curiosità che emerge spesso nelle ricerche riguarda il nome commerciale della polidatina. In commercio la si trova soprattutto come “piceid” o come principio attivo all’interno di integratori di resveratrolo.
Infatti, la polidatina non è altro che una “forma glicosilata” del resveratrolo: il suo destino nell’organismo è strettamente collegato a quello di questa molecola. Per questo nelle discussioni scientifiche i due termini spesso compaiono insieme.
Polidatina e salute: un tassello nel puzzle
La polidatina non è una panacea, ma può rappresentare un tassello importante in una strategia di prevenzione sostenibile.
Il vero segreto non è cercare la sostanza perfetta, ma costruire un contesto fatto di abitudini sane: alimentazione equilibrata, movimento regolare, gestione dello stress e, quando serve, un supporto personalizzato.
Se stai pensando di introdurre integratori a base di polidatina, il consiglio è parlarne con un nutrizionista online che possa inserirli in modo sensato e sicuro nel tuo percorso di salute.
Un saluto dal tuo Nutrizionista del Cuore!