E se fosse un algoritmo a dirti cosa mangiare? Non è fantascienza, è la nuova frontiera della nutrizione. La combinazione di nutri-genomica e AI nella nutrizione sta rivoluzionando il modo in cui costruiamo i piani alimentari, rendendoli più personalizzati che mai.

Nutri-genomica e AI nella nutrizione: cosa succede

Sistemi come NutriGen o MealMeter stanno crescendo rapidamente. Raccolgono dati su DNA, abitudini, microbiota e obiettivi per generare piani alimentari su misura, usando l’intelligenza artificiale.
Il vantaggio? L’AI riesce ad analizzare in pochi secondi ciò che un professionista impiegherebbe ore a incrociare: genetica, risposta ai nutrienti, intolleranze, preferenze.

Chi ha una predisposizione genetica al colesterolo alto, ad esempio, può ricevere raccomandazioni mirate già da giovane. Oppure, chi ha varianti che influenzano il metabolismo della caffeina o degli zuccheri può finalmente smettere di “indovinare” cosa lo fa star male.

Ma possiamo davvero fidarci?

La nutri-genomica e AI nella nutrizione offrono strumenti potentissimi, ma non sono una bacchetta magica. Gli algoritmi funzionano solo se i dati iniziali sono precisi, e comunque vanno letti con buon senso.

Il rischio? Affidarsi ciecamente a un’app e dimenticare che il corpo è vivo, mutevole, e che l’alimentazione non è solo numeri e geni.

L’uso di AI può aiutare i professionisti a essere più precisi, più rapidi, e a offrire un supporto tagliato su misura. Ma l’empatia, il confronto, la comprensione del contesto umano restano irrinunciabili.

Se hai dubbi su questo argomento, contattami.


Un saluto dal tuo Nutrizionista del Cuore!

Chi ha scritto questo articolo

Dott. Ruben Domenighini

Dietista Nutrizionista

Nutrizionista esperto in prevenzione cardiovascolare, dimagrimento e sport.

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Ruben Domenighini, dietista – Nutrizionista del Cuore

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