L’omocisteina è un amminoacido solforato prodotto durante il metabolismo della metionina. In condizioni normali viene convertita in altre molecole tramite processi che richiedono vitamine del gruppo B (B6, B9, B12).
Quando questi meccanismi non funzionano in modo efficiente, l’omocisteina può accumularsi nel sangue, condizione nota come iperomocisteinemia.
Perché un valore elevato è importante
Livelli alti di omocisteina non sono una malattia, ma un indicatore di rischio.
La letteratura scientifica suggerisce una possibile associazione con:
- danno endoteliale e minore elasticità dei vasi
- maggiore rischio di trombosi
- aumento del rischio cardiovascolare, specie se coesistono altri fattori (ipertensione, LDL alto, fumo, sedentarietà)
L’omocisteina non va considerata da sola, ma all’interno del quadro generale del paziente.
Valori di riferimento
La definizione varia leggermente tra laboratori, ma in linea generale:
- < 15 µmol/L → nella norma
- 15–30 µmol/L → moderatamente elevata
- > 30 µmol/L → severamente elevata
Valori elevati richiedono sempre un’interpretazione clinica.
Perché l’omocisteina può aumentare
Le cause principali sono riconducibili a tre categorie:
Riduzione delle vitamine B6, B12, folati
Una carenza (o un ridotto assorbimento) compromette le vie di conversione dell’omocisteina. È frequente in diete poco varie, in anziani, in vegetariani/vegani senza supplementazione, in malassorbimento e in alcune terapie farmacologiche.
Fattori genetici (MTHFR)
Alcune varianti del gene MTHFR riducono l’efficienza del metabolismo dei folati, aumentando la predisposizione ad avere omocisteina più alta.
Stile di vita o condizioni cliniche
Sedentarietà, fumo, alcol, insufficienza renale, ipotiroidismo e malattie infiammatorie croniche possono contribuire a valori più alti.
Omocisteina e rischio cardiovascolare
L’iperomocisteinemia può favorire processi aterosclerotici attraverso stress ossidativo e compromissione della funzione endoteliale.
Il rischio aumenta quando l’omocisteina si somma ad altri fattori come LDL elevato, pressione alta o diabete.
Per una valutazione precisa è utile integrare il dato con strumenti come SCORE2, che analizzano il rischio a 10 anni.
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Ruolo dell’alimentazione e delle vitamine del gruppo B
Mantenere un apporto adeguato di folati, vitamina B6 e vitamina B12 aiuta il metabolismo dell’omocisteina e può contribuire a normalizzarla quando l’aumento è lieve.
Gli alimenti più utili sono verdure a foglia verde, legumi, pesce, uova, carne magra e cereali integrali. Nei casi di carenza confermata o di aumentato fabbisogno, il medico può valutare una supplementazione.
Quando rivolgersi al medico
Serve una valutazione medica quando:
- il valore è significativamente aumentato
- coesistono sintomi o fattori di rischio cardiovascolare
- è presente una possibile carenza vitaminica
- si sospetta un problema di assorbimento o una condizione sistemica
Il trattamento dipende dalla causa: aumentare vitamine B è utile solo se c’è una reale carenza o un fabbisogno ridotto/inefficiente.
Considerazioni operative
Un singolo valore elevato non definisce lo stato di salute.
È spesso più utile monitorare nel tempo, correggere gli elementi modificabili (dieta, attività fisica, alcol, fumo), ottimizzare il quadro lipidico e affrontare eventuali deficit vitaminici o condizioni associate.