Alimenti che abbassano i trigliceridi: lista + guida PDF scaricabile

Alimentazione e trigliceridi

C’è un momento, spesso inaspettato, in cui il laboratorio restituisce un valore che non ti aspettavi: trigliceridi alti.
Non è colesterolo, non è glicemia, ma un numero che ti mette comunque in allarme. E ti chiedi: cosa significa? Devo preoccuparmi? Ma soprattutto: cosa posso fare, da subito, per abbassarli?

Se sei qui, probabilmente è perché hai cercato alimenti che abbassano i trigliceridi, con il desiderio di trovare una soluzione concreta, non una lista sterile ma un percorso chiaro, comprensibile e — soprattutto — praticabile nella tua vita quotidiana.
In questa guida, proveremo a costruirlo insieme, partendo da te: dai tuoi dubbi, dalle tue abitudini, dai tuoi bisogni. Con un linguaggio semplice, dati solidi, e nessuna promessa miracolosa, ma tanti strumenti reali.

Dott. Ruben Domenighini

DIETISTA NUTRIZIONISTA

Nutrizionista esperto in prevenzione cardiovascolare, dimagrimento e sport. 

Perché i trigliceridi alti sono un problema (anche se non te ne accorgi)

I trigliceridi sono grassi nel sangue, derivati soprattutto da zuccheri e calorie in eccesso. Quando ne circola troppo nel nostro corpo, aumenta il rischio di infiammazione sistemica, insulino-resistenza, steatosi epatica e malattie cardiovascolari. Eppure, spesso non danno sintomi. Per questo vengono sottovalutati, ma non dovrebbero esserlo.

Una dieta ricca di carboidrati semplici, grassi saturi e alcol è tra le cause principali di trigliceridi alti. Il nostro stile di vita moderno, tra sedentarietà, pasti disordinati e stress cronico, non fa che peggiorare le cose.

La buona notizia? Modificare l’alimentazione può abbassare significativamente i trigliceridi, anche in poche settimane. Ecco, quindi, cosa puoi iniziare a fare.

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Alimenti che abbassano i trigliceridi: la lista essenziale

Non tutti i grassi fanno male, così come non tutti i carboidrati vanno evitati.
La chiave sta nel scegliere gli alimenti giusti, quelli che ti aiutano davvero a riportare i trigliceridi entro un range sano — non con pozioni miracolose, ma con abitudini solide e replicabili.

Il pesce giusto, nel modo giusto

Quando si parla di trigliceridi, il pesce diventa un alleato prezioso. Ma non parliamo di pesce impanato o fritto, ovviamente.
Ci riferiamo a pesci come sgombro, alici, sardine e salmone, ricchi di omega-3, quei grassi “buoni” che aiutano a ridurre l’infiammazione, migliorare la sensibilità insulinica e abbassare i trigliceridi nel sangue.

Consumare questi pesci 2-3 volte a settimana può avere un effetto misurabile già nel giro di poche settimane.
E se ti sembra complicato, pensa a un piatto semplice: alici al forno con pane integrale e insalata, oppure salmone al vapore con verdure al vapore. È tutto lì.

Cereali integrali: riscoprire la lentezza

Il pane bianco, la pasta raffinata, il riso lucidato: sono comodi, veloci, ma proprio per questo alzano rapidamente la glicemia e… i trigliceridi.
I cereali integrali veri — avena, orzo, farro, segale — fanno l’opposto. Rilasciano energia più lentamente, non causano picchi insulinici e sono ricchi di fibra, quella stessa fibra che aiuta il tuo fegato a non trasformare ogni pasto in una fabbrica di trigliceridi.

Puoi iniziare anche solo dalla colazione: porridge d’avena con frutti rossi, oppure pane 100% integrale con crema di mandorle e una spremuta.

Legumi: una scelta intelligente

I legumi non sono solo “roba da dieta”: sono una risorsa economica, versatile e profondamente utile per la salute.
Fagioli, lenticchie, ceci e piselli hanno una combinazione perfetta di fibre e proteine vegetali, che ti sazia a lungo e stabilizza la glicemia, contribuendo a ridurre i trigliceridi in modo fisiologico.

Provali in zuppe rustiche, burger vegetali fatti in casa o insalate fredde con verdure di stagione. Bastano anche 2-3 porzioni a settimana per iniziare a sentirne l’effetto.

Verdure: le alleate silenziose

Non ci sono slogan né pubblicità sulle verdure. Non si vendono bene, ma funzionano benissimo.
Le verdure — soprattutto quelle a basso indice glicemico, come broccoli, zucchine, cavolfiori, spinaci e carciofi — sono tra le migliori alleate quando i trigliceridi si alzano.

Aumentano la sazietà, rallentano l’assorbimento dei carboidrati, nutrono il microbiota e sostengono il metabolismo epatico.

Un trucco? Cucinale in abbondanza e usale anche il giorno dopo, magari come base per un piatto unico con cereali integrali e legumi.

Frutta con giudizio

La frutta è spesso vista come “sempre salutare”. E in parte è vero, ma non tutta la frutta è uguale quando hai i trigliceridi alti.

Meglio scegliere frutta a basso indice glicemico come mele, pere, agrumi, kiwi e frutti di bosco. Da evitare, invece, quantità eccessive di frutta tropicale, frullati e spremute.

Consumala lontano dai pasti principali, preferibilmente intera e accompagnata da una manciata di noci o uno yogurt magro per ridurre l’impatto glicemico.

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Esame dei trigliceridi

Alimenti da ridurre con trigliceridi alti

Ora che sai quali alimenti aiutano, è il momento più delicato: capire cosa, invece, sarebbe bene ridurre o eliminare, almeno per un periodo.
E non perché siano “cattivi” in senso assoluto, ma perché possono peggiorare la situazione metabolica e ostacolare i tuoi progressi.

Zuccheri semplici: i peggiori compagni silenziosi

Biscotti, merendine, cereali da colazione, dolci, bevande zuccherate.
Li conosci, li mangi magari per abitudine o perché “sono comodi”. Ma sono proprio gli zuccheri raffinati e il fruttosio industriale ad avere l’impatto più rapido e negativo sui tuoi trigliceridi.

Ogni volta che ne assumi, il tuo fegato trasforma quello zucchero in grassi pronti a essere immagazzinati, molti dei quali rimangono nel sangue sotto forma di trigliceridi.

La soluzione non è una rinuncia assoluta, ma una vera disintossicazione iniziale: eliminali per almeno 3-4 settimane, poi valuta con un professionista se reintrodurli in occasioni speciali.

L’alcol: più di quel che sembra

Anche un bicchiere di vino al giorno può avere effetti negativi.
L’alcol, infatti, viene metabolizzato dal fegato in modo prioritario rispetto agli altri nutrienti. Questo significa che blocca la capacità del fegato di smaltire i grassi, favorendo l’accumulo di trigliceridi nel sangue e nel fegato stesso.

Se hai i trigliceridi sopra i valori normali, sospendere completamente l’alcol per 1-2 mesi è la scelta più sicura. Non è per sempre, ma è un passo necessario.

Grassi trans e idrogenati: eliminazione totale

Presente in snack industriali, margarine vegetali, merendine confezionate e fast food, questo tipo di grasso è infiammatorio, tossico e completamente inutile al corpo umano.

È scientificamente provato che aumenta trigliceridi e LDL, peggiorando il profilo lipidico e favorendo l’insorgenza di insulino-resistenza.

Controlla sempre le etichette e se leggi “grassi vegetali idrogenati” o “oli parzialmente idrogenati”, metti giù quel prodotto. Senza sensi di colpa, solo con consapevolezza.

Carboidrati raffinati: meno energia, più danni

Pane bianco, pasta raffinata, riso bianco: tutti alimenti che, per quanto apparentemente neutri, aumentano la glicemia velocemente e, di conseguenza, la produzione di insulina.
E l’insulina alta è una delle principali responsabili dell’aumento dei trigliceridi.

Non servono privazioni drastiche, ma sostituzioni intelligenti. Ogni volta che puoi, scegli integrale vero, associando sempre una fonte proteica e una porzione abbondante di verdure.

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Hai bisogno di una guida più chiara?

Capire quali alimenti che abbassano i trigliceridi includere e quali evitare è un primo passo fondamentale, ma spesso serve un po’ di più: un percorso su misura, qualcuno che ti aiuti a fare ordine e a trasformare le indicazioni in azioni concrete nella tua vita.

Ogni persona ha una storia diversa: c’è chi parte da una dieta disordinata, chi ha già provato mille soluzioni, chi si sente confuso.
Se ti ritrovi in una di queste situazioni, puoi contattarmi per una consulenza, in studio o online.
Lavoreremo insieme per costruire una strategia nutrizionale adatta a te, che tenga conto della tua realtà, dei tuoi gusti, e dei tuoi obiettivi.
Con strumenti concreti, supporto costante e l’obiettivo comune di far scendere quei numeri… e risalire il tuo benessere.

Un caro saluto dal tuo Nutrizionista del Cuore!

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